L'arrivo delle Feste è quasi imminente: i supermercati hanno già rispolverato le loro luminarie, le corsie sono piene di palline e addobbi, il banco frigo straborda di mortadelle e prosciutti da un kg e mezzo, quasi come se dovessimo mangiarne a colazione, pranzo e cena per un mese.
Insomma, la grande distribuzione è in fibrillazione!
E noi?! Come siamo?!
Credo che questo sarà un Natale "parco", pochi sprechi, poche abbuffate...non so, questa è l'impressione che ho vedendo i carrelli della gente...carrelli mezzi vuoti (...e non mezzi pieni!).
Lo so, è la classica riflessione pre-natalizia, le solite cose che si dicono tutti gli anni ma secondo me quest'anno ci calza a pennello.
Oggi su "La Stampa" ho letto un articolo: "A scuola senza aver mangiato - Molti bambini sono denutriti -".
Partendo dal presupposto che non siamo una Nazione del Terzo Mondo, la cosa è preoccupante.
Le famiglie, non potendo pagare la retta della mensa, decidono di far pranzare i bambini a casa, di dar loro il pranzo al sacco, o nei casi più disperati di farli quasi digiunare.
Quello che mi chiedo è: siamo veramente arrivati a questi livelli di povertà? Siamo "male-educati" a tavola?
E' forse più importante un cellulare nuovo piuttosto che una spesa ben fatta?!
Sicuramente non si può generalizzare ma leggere di situazioni come queste, beh, fa riflettere.
Per tentare la via di una migliore educazione alimentare sta per partire un progetto innovativo in una Scuola di Torino. Il corso insegna a mamme e bambini le regole principali per un pasto corretto, genuino e che non costi molto, attingendo anche dalla cucina di altre culture.
Saranno quattro incontri prima di Natale, comprensivi di una simulazione di una spesa e di una cena, che riprenderanno poi nel 2013.
Insegnanti, Genitori, Nonni...se vi sembra una buona idea proponetela anche nelle scuole dei vostri bambini, di sicuro non vi riempirà le tasche di soldi ma la buona educazione, anche alimentare, serve!
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